Esclusiva TJS - Gaetano Fontana: "Castellammare mi ha dato tanto. Peccato per quella retrocessione..."

19.09.2012 12:58 di  Ciro Novellino   vedi letture
Esclusiva TJS - Gaetano Fontana: "Castellammare mi ha dato tanto. Peccato per quella retrocessione..."
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© foto di Federico De Luca

L´ex Juve Stabia e Napoli, Jimmy Fontana è stato raggiunto in Esclusiva da TuttoJuveStabia. Un ritorno al passato, in quegli anni che lo hanno visto incantare il pubblico stabiese, ma che gli hanno lasciato un velo di tristezza per quella retrocessione che mai nessuno si sarebbe aspettato.

1997-2000, tre anni in gialloblè. Quali sono i tuoi ricordi più belli di quel periodo?
“Per me ci sono delle emozioni contrastanti. E’ stato un biennio eccezionale il primo che ci ha portato ad un passo dalla serie B culminato con la sconfitta in finale ad Avellino dove meritavamo la promozione. L’anno successivo ha però praticamente annullato quello che di buono era stato fatto poichè abbiamo vissuto un’annata 'balorda', dove avevamo un potenziale enorme per ricalcare la stagione precedente, ma alla fine siamo retrocessi. Chi ha speso degli anni per creare qualcosa di positivo e lasciare un buon ricordo per tutti non ha fatto altro che, purtroppo, lasciarne uno negativo. Saremo ricordati come i calciatori della retrocessione e non quelli della finale persa. E questa è una cosa  che mi ha dato tanto dispiacere”.


Castellammare ti ricorda sempre in maniera positiva e sei entrato nel cuore dei tifosi…
“Questo mi inorgoglisce, perché per chi svolge un lavoro come il nostro è sempre giudicato per i risultati, ma dovrebbe ricevere, invece, un giudizio a tutto campo. Rimane la delusione, ma c’è la consapevolezza che abbiamo rispettato soprattutto il pubblico. Società, allenatore e calciatori devono tenere fede soprattutto ad un principio fondamentale che è il rispetto verso quelle persone che credono in quello che fai e investono su di te. Si può vincere o perdere, ma il pubblico va ripagato con l’impegno massimo e penso che da questo punta di vista ne' io e ne' i miei compagni abbiamo niente da rimproverarci. Ma posso dire che sono stati anni favolosi quelli che ho passato con la Juve Stabia”.


83 presenze e 14 gol. Per te qual è stato il più bello?
“Ricordo con piacere quello segnato contro il Savoia al San Paolo, nel tempio di Maradona, su punizione. Era la mia prima in quello stadio e vincere una partita con un calcio piazzato, che era un po’ la mia specialità, e durante un derby è un'emozione indescrivibile. Ricordo anche la semifinale di ritorno con il Giulianova, quando la gente ricordava ogni nostro gol con una musica incantevole che non aveva nulla a che fare con un ambiente sportivo”.


Prima Fontana-Menolascina-Bonfiglio, ora Mezavilla-Jidayi-Bruno, a parte la categoria cosa cambia?
“A parte la categoria credo che siano cambiate proprio le caratteristiche degli interpreti perché con Menolascina abbinavamo qualità ed equilibrio, dato anche dalla complicità che avevamo anche fuori dal campo. Una posizione occupata da me o lui implicava sempre l’aiuto dell’altro, per non parlare del feeling sui calci piazzati che sembrava quasi un gioco che si basava sul momento e sullo stato di grazia della giornata. Bonfiglio quando decideva di accendere la luce era un giocatore fantastico dal punto di vista tecnico e che sicuramente ha ricevuto poco rispetto a quelle che erano le sue qualità. Oggi gli interpreti hanno una carriera diversa e hanno davanti un futuro importante. Devono vivere pienamente quella che è la parte sana di Castellammare perché la città ti aiuta a crescere”.


Inizio a rilento di stagione come lo scorso anno. Che idea ti sei fatto e cosa pensi di mister Braglia?
“Non posso esprimermi più di tanto perché non vivendo il quotidiano è difficile ed inopportuno nei confronti di chi sta lavorando. E’ vero anche che dopo la Coppa Italia ci si aspettava un inizio diverso e un tipo di campionato che potesse proiettarli ai vertici. Siamo ancora all’inizio e davanti a loro c’è ancora una lunga stagione. Il campionato scorso ne è la prova. Davanti però sono cambiate le caratteristiche. Oggi c’è Bruno, con il quale ho condiviso stagioni importanti dentro e fuori dal campo, e bisogna trovare le giuste contromisure per far si che possa esprimersi al meglio. Non sono preoccupato, conosco Braglia e so del suo carattere e della sua voglia di far bene. Posso dire che troverà quanto prima le giuste misure perche' i suoi ragazzi comincino a macinare gioco e risultati.”

Un saluto alla piazza stabiese che ti ricorda con affetto…
“Spero di essere tra di voi quanto prima. Sarebbe per me un ritorno gradito e mi renderebbe felice. Nell’occasione auguro a tutti i tifosi stabiesi di ripercorrere i gloriosi ultimi anni ancora a lungo e magari aggiungere una ciliegina che possa essere un sogno per tutti”.

 

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