Braglia: "Con l'Avellino vogliamo vincere per i tifosi". Caserta: "Resto per riportare in alto le vespe"

15.04.2014 15:00 di  Giuseppe Cesino  Twitter:    vedi letture
Braglia: "Con l'Avellino vogliamo vincere per i tifosi". Caserta: "Resto per riportare in alto le vespe"
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© foto di Luigi Gasia/TuttoJuveStabia.it

Giorno di conferenza in casa Juve Stabia. In sala stampa, per analizzare la sconfitta di Modena e proiettarsi verso il derby di giovedì contro l’Avellino, si sono presentati il tecnico Piero Braglia ed il capitano Fabio Caserta. Tutto Juve Stabia ha ripreso integralmente le loro dichiarazioni, riportate di seguito.

Braglia: "Una serie di errori come quella a cui stiamo assistendo quest'anno è davvero rara da vedere. Sono dell'idea che in questa rosa ci siano quattro o cinque giocatori da cui ripartire, la società dovrà essere brava ad individuarli e a costruire intorno a loro un gruppo di qualità. A Castellammare c'è un ambiente molto particolare, ma comunque composto da persone che tengono al bene della squadra. Con l'Avellino vogliamo assolutamente fare bella figura, soprattutto per i tifosi, che sono gli unici a meritare rispetto questa stagione. Gli irpini mi ricordano la Juve Stabia del primo anno di B, la squadra di Rastelli sta disputando davvero un ottimo campionato. La mia speranza per giovedì è di riuscire a recuperare qualcuno degli elementi infortunati".

Caserta: "Ho già parlato con il presidente e gli ho dato la mia disponibilità a restare anche in Lega Pro. Qui ho trovato un ambiente eccezionale, che mi è stato sempre vicino. Non vedo l'ora che questa stagione finisca, per poi ripartire da zero l'anno prossimo. Mi auguro che anche qualcuno dei miei compagni la pensi come me e decida di restare per riscattarsi dopo un'annata disastrosa. Da capitano mi assumo le mie responsabilità, forse in alcune situazioni mi sarei dovuto comportare diversamente. Con l'Avellino vogliamo disputare un'ottima prestazione per dare una minima soddisfazione ai nostri tifosi. Delle gare di quest'anno vorrei rigiocare la sfida di Varese, che avrebbe potuto rappresentare la svolta della nostra stagione. Benassi? Quest'anno nessuno è esente da colpe, dal presidente al magazziniere. Corona? È un uomo prima che un calciatore, la sua carriera deve essere un esempio per i giovani calciatori. Finché continuerà a segnare, difficilmente deciderà di appendere le scarpette al chiodo. Conoscendolo, comunque, non credo che intraprenderà la carriera di allenatore".