11 settembre, 24 anni fa: l’attacco alle Torri gemelle che ha cambiato il mondo

Immagini dell'attacco

Immagini dell'attacco. - www.tuttojuvestabia.it

Elisa Rollo

Settembre 11, 2025

Immagini indelebili del 2001: il crollo, il panico, la solidarietà e le vittime, in una giornata che nessuno può dimenticare.

L’11 settembre 2001 ventiquattro anni fa, quattro aerei di linea furono dirottati da diciannove terroristi affiliati ad al-Qāʿīda. Due di quegli aerei furono fatti schiantare contro le Torri gemelle del World Trade Center, uno contro il Pentagono, il quarto precipitò in Pennsylvania dopo che i passeggeri tentarono di riconquistare il controllo. È un giorno in cui immagini forti, volti in fiamme, polvere, sirene, crolli, si sono imprimati nella memoria mondiale.

I numeri, le vittime, le immediate conseguenze

Quasi 3.000 vittime: il bilancio ufficiale parla di 2.996 morti, 6.400 feriti, e 24 persone disperse. La maggior parte erano civili. Persone che lavoravano, che transitavano, turisti, evacuati, soccorritori. Tutti coinvolti in qualcosa che nessuno aveva previsto, né immaginato con tale portata.

Le foto prima dell'attacco
Le foto prima dell’attacco. – www.tuttojuvestabia.it

Osama bin Laden e al-Qāʿīda furono riconosciuti come i mandanti: la rottura tra terrorismo internazionale e Stati Uniti si fece totale. Il presidente George W. Bush reagì con l’avvio della guerra in Afghanistan contro il regime talebano che ospitava gli attentatori. La struttura politica, culturale e di sicurezza internazionale cambiò: controlli più severi, nuovi equilibri diplomatici, una nuova frontiera nella prevenzione degli attacchi.

Le immagini che vennero diffuse — personalità ricoperte di polvere, persone in fiamme, corpi e macerie, le torri che crollano lentamente — vennero e restano testimonianze potentissime. Versioni rimasterizzate e reportage successivi hanno aumentato la nitidezza, ma la forza emotiva resta immutata.

Impatto, memoria, cosa resta

Quel giorno non fu solo distruzione. Fu anche reazione, fu solidarietà. Uomini e donne si aiutarono l’un l’altro, soccorritori entrarono in edifici in fiamme, vicini raccolsero chi scappava. Le foto simbolo — come quella che ritrae persone coperte di cenere, o la bandiera americana issata fra i detriti — diventarono icone di un’umanità sotto shock, ma che non si cadde nell’ombra.

La memoria è diventata rituale: ogni anno, negli Stati Uniti e nel mondo, si tiene un minuto di silenzio, si accendono luci commemorative, si ricordano i nomi delle vittime. L’installazione Tribute in Light ne è esempio: i fari che puntano verso il cielo nei luoghi dove sorgevano le Torri gemelle.

C’è chi studia le immagini, chi insegna la storia per evitare che accada di nuovo. La narrazione si è espansa in libri, documentari, mostre, ma ogni racconto, ogni fotogramma riporta all’urgenza di capire, di non dimenticare.

Quel 11 settembre ha ridefinito non solo confini fisici, ma anche la percezione del rischio, la sicurezza personale, il modo in cui i governi comunicano con i cittadini sotto la minaccia del terrorismo. I suoi effetti si vedono ancora oggi: nelle leggi, nelle architetture antiterrorismo, nei controlli aeroportuali, nello spirito di chi crede che, per quanto terribile, un evento può diventare storia condivisa.

Le immagini che hanno segnato una generazione

Il potere dell’11 settembre si è impresso non solo nei numeri e nei fatti, ma anche nelle immagini trasmesse in diretta mondiale. Milioni di persone videro il secondo aereo colpire la Torre Sud, un momento che trasformò l’incidente in attacco, generando incredulità e terrore collettivo. Le sequenze del crollo, la nuvola di polvere che avvolse Manhattan, i soccorritori che correvano tra le macerie, diventarono simboli immediati di vulnerabilità e paura. Alcuni scatti, come quello dei “jumpers”, persone costrette a lanciarsi nel vuoto, restano tra le testimonianze più drammatiche e discusse. Queste immagini hanno influenzato l’immaginario globale, creando un archivio emotivo che ancora oggi, a distanza di 24 anni, continua a generare riflessioni, documentari, mostre e dibattiti sul ruolo dei media nel raccontare le tragedie. Vuoi che sviluppi anche la parte legata al ricordo in Italia e a come il Paese reagì a quelle ore?

Foto di Elisa Rollo