Minacce digitali sempre più sofisticate: saper riconoscere le frodi online e i tentativi di estorsione digitale è essenziale per la sicurezza personale e aziendale.
Viviamo in un’epoca in cui il phishing e il ransomware non sono più rischi per pochi, ma per quasi tutti: email ingannevoli, link fraudolenti, allegati malevoli possono compromettere dati personali, finanziari e infrastrutture critiche. Il phishing punta a ingannare l’utente perché fornisca le proprie credenziali o clicchi su link dannosi; il ransomware invece cifra i dati e chiede un riscatto per sbloccarli. Saper distinguere segnali sospetti è il primo passo: mittenti non familiari, richieste urgenti, errori grammaticali, link che non corrispondono alla descrizione visibile sono campanelli d’allarme da non ignorare.
Buone pratiche per prevenire attacchi e proteggere la tua sicurezza
Per ridurre il rischio di cadere vittima di phishing o ransomware, ecco alcune strategie efficaci che tutti dovremmo applicare:
-
Aggiornamenti regolari: sistema operativo, antivirus, firewall, browser e ogni applicazione devono essere sempre aggiornati, perché molte vulnerabilità sfruttate negli attacchi vengono già corrette con patch ufficiali.
-
Autenticazione a più fattori (MFA): attivare MFA ogni volta che è possibile, specialmente per account sensibili (email, social, servizi bancari). Anche se qualcuno scopre la tua password, questo passaggio aggiuntivo può fermare l’attacco.
-
Backup costante: eseguire copie locali su dispositivi esterni offline o su cloud affidabile. In caso di ransomware, avere backup recenti può consentire il recupero senza pagare il riscatto.
-
Formazione e consapevolezza: imparare a riconoscere phishing tramite simulazioni, leggere con attenzione le email, verificare i mittenti, analizzare link prima di cliccarli, evitare allegati sospetti.
-
Uso di strumenti di sicurezza avanzati: filtri antispam, antivirus con protezione in tempo reale, soluzioni anti-ransomware, sandboxing per allegati sospetti.
-
Gestione dei privilegi: non usare sempre account da amministratore. Limita i permessi alle applicazioni, in modo che un attacco non possa compromettere tutto il sistema.
Cosa fare se sei già stato colpito
Se nonostante le precauzioni ti accorgi che sei vittima di un attacco, ecco i passi da seguire:
-
Disconnetti il dispositivo da internet per limitare la diffusione del ransomware o la perdita di dati.
-
Non pagare il riscatto se possibile: non c’è garanzia che i dati vengano sbloccati, e si favorisce il business criminale.
-
Rivolgiti a esperti di sicurezza informatica o a un servizio di risposta agli incidenti.
-
Se sono in gioco dati personali o sensibili, segnala l’attacco alle autorità competenti e, se necessario, all’Autorità Garante della Privacy.
-
Ripristina i dati da backup, solo dopo aver verificato che il malware non sia presente ancora nel sistema, ed esegui scansioni approfondite.