Condono miliardario per i debiti inesigibili, ma con una contropartita: controlli digitali sempre più capillari grazie alla piattaforma Cerebro.
Dal 1° gennaio 2026 il sistema di riscossione italiano cambierà volto. Le cartelle esattoriali considerate irrecuperabili saranno eliminate in modo automatico, alleggerendo il cosiddetto “magazzino del Fisco”, che oggi contiene crediti per oltre 1.200 miliardi di euro. Una svolta attesa da anni, che però introduce anche un contrappeso significativo: un monitoraggio continuo dei conti correnti, reso possibile da nuove tecnologie di incrocio dati.
Un fisco alleggerito dai debiti impossibili da incassare
Il problema delle cartelle esattoriali “fantasma” non è nuovo. Da tempo, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione conserva milioni di posizioni aperte senza alcuna prospettiva di recupero: soggetti deceduti, imprese fallite, cittadini nullatenenti.

La Commissione speciale sul sistema fiscale ha stimato in 537 miliardi i crediti già senza speranza di incasso. Per questo, il nuovo Testo unico della riscossione (D. Lgs. 33/2025) ha introdotto un meccanismo innovativo: il discarico automatico o anticipato.
Cosa significa in concreto?
- Le cartelle potranno essere cancellate anche prima dei 5 anni, se il debitore è fallito o privo di beni.
- Gli enti creditori avranno la possibilità di chiedere la riconsegna anticipata dei carichi dopo 24 o 30 mesi, a seconda della data di affidamento.
Un taglio netto, dunque, che punta a liberare risorse e ad abbandonare inseguimenti senza senso, concentrando gli sforzi solo dove esistono reali margini di riscossione.
La novità che preoccupa: il super controllo dei conti
Se da un lato la riforma viene vista come un “condono tombale”, dall’altro porta con sé un’innovazione che fa discutere: la nascita di Cerebro, la piattaforma digitale che consentirà al Fisco di controllare in tempo reale la consistenza dei conti correnti.
Il sistema, autorizzato dal Garante della Privacy nell’agosto 2025, raccoglie e incrocia dati provenienti da banche, enti previdenziali e altre istituzioni. L’obiettivo è smascherare:
- patrimoni non dichiarati;
- incongruenze tra redditi ufficiali e stili di vita;
- situazioni di falsa indigenza.
Un occhio elettronico che permetterà allo Stato di concentrare subito gli sforzi sui contribuenti realmente in grado di pagare, evitando che i debiti si trasformino in cartelle “eterne”.
Un equilibrio difficile tra condono e stretta fiscale
La riforma rappresenta un compromesso: da un lato si cancellano miliardi di crediti inesigibili, dall’altro si introduce una sorveglianza più stringente. Per molti contribuenti onesti non cambierà nulla, ma la percezione diffusa è quella di un Fisco sempre più pervasivo, capace di entrare nel dettaglio della vita economica di ognuno.
In questo nuovo scenario, il rapporto tra Stato e cittadini si sposterà su due fronti: meno cartelle arretrate, più controlli immediati. Una linea che promette di rendere la riscossione più efficace, ma che inevitabilmente solleva dubbi sulla tutela della privacy e sul peso che i controlli digitali avranno nella quotidianità.