Stop all’attesa Infinita: da oggi puoi chiedere L’indennizzo e far crollare il processo in un minuto

Stop all’attesa Infinita da oggi puoi chiedere L’indennizzo e far crollare il processo in un minuto

Luca Antonelli

Settembre 28, 2025

Una riforma epocale accorcia i tempi per ottenere il risarcimento: i cittadini non dovranno più aspettare anni dopo la chiusura del processo.

Per anni i cittadini hanno dovuto subire un paradosso: attendere la conclusione di un processo già infinito per poi poter richiedere un risarcimento per i ritardi accumulati. Dal 2025 questo meccanismo viene superato, aprendo la strada a una vera rivoluzione.

Indennizzo immediato per i processi lenti

La riforma stabilisce che l’equa riparazione per i procedimenti troppo lunghi possa essere chiesta già nel corso del processo, senza dover aspettare la sentenza definitiva. In pratica, se i tempi massimi fissati dalla legge vengono superati, il cittadino potrà subito avviare la richiesta di indennizzo.

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Un’opportunità che potrebbe cambiare i tempi della giustizia. – www.tuttojuvestabia.it

I limiti di riferimento sono chiari:

  • 3 anni per il primo grado di giudizio,
  • 2 anni per l’appello,
  • 1 anno per la Cassazione,
  • 3 anni nelle fasi esecutive,
  • 6 anni nelle procedure concorsuali.

Una volta oltrepassate queste soglie, la domanda potrà essere presentata immediatamente.

Termini e obblighi più rigidi

La novità porta con sé anche regole severe. Chi ottiene il diritto al risarcimento deve presentare una dichiarazione entro un anno, pena la perdita dell’indennizzo. Non solo: in caso di mancata comunicazione nei tempi previsti, si decade del tutto dal beneficio.

Scompare invece l’obbligo di aggiornamento biennale della dichiarazione, che rappresentava un ulteriore peso burocratico. Ora sarà l’amministrazione a richiedere eventuali chiarimenti, semplificando la procedura per i cittadini.

Le nuove disposizioni si applicano anche alle domande già presentate negli ultimi anni, garantendo retroattività a chi aveva avviato la pratica con le regole precedenti.

Perché la riforma cambia tutto

Questo intervento colma una lacuna storica: costringere i cittadini ad attendere la fine del processo per vedersi riconosciuto il danno da ritardi era una contraddizione evidente. Ora il sistema si allinea a standard più equi, riducendo le attese e restituendo credibilità alla giustizia.

Con la possibilità di chiedere l’indennizzo immediato, le persone non restano più intrappolate in un doppio calvario, fatto di anni di processo e altri anni di attesa per un ristoro economico. Una svolta che, almeno sulla carta, rende il sistema giudiziario più vicino ai diritti dei cittadini.

Foto di Luca Antonelli