Le vendite delle auto cinesi crescono in Europa e raggiungono livelli mai registrati prima, superando marchi storici e aprendo scenari nuovi per l’industria automobilistica.
Ad agosto 2025 i marchi cinesi hanno conquistato una quota del 5,5% del mercato europeo, superando per volumi mensili Audi e Renault. Il sorpasso segna un cambiamento rilevante per l’industria dell’auto, abituata da decenni a un predominio dei costruttori europei. La crescita asiatica si lega soprattutto alla spinta sui veicoli elettrici e ibridi, settori in cui la competizione si fa ogni giorno più intensa.
La crescita record di agosto
Ad agosto sono state immatricolate 43.529 auto cinesi, con un aumento del 121% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. In confronto, Audi ha registrato circa 41.300 unità e Renault 37.800, ritrovandosi così dietro i nuovi concorrenti asiatici.

Nel complesso europeo sono state immatricolate 790.177 nuove auto, con una crescita del 5% rispetto al 2024. Il segmento BEV (auto totalmente elettriche) ha registrato 159.746 veicoli, pari al 20,2% del totale, mentre le ibride plug-in hanno superato le 83.000 immatricolazioni, ottenendo una quota del 10,6%. La crescita non è uniforme in tutti i Paesi. In Germania l’aumento è stato del 5%, in Polonia del 15%, in Spagna del 18% e in Austria del 25%. Si tratta di numeri che dimostrano come alcuni mercati si stiano muovendo più velocemente verso l’elettrificazione e verso l’accoglienza dei marchi asiatici. Il sorpasso di agosto non sembra un evento isolato. È piuttosto il frutto di una pianificazione industriale precisa, con l’obiettivo di guadagnare spazio e credibilità nel cuore del mercato europeo.
I marchi cinesi protagonisti
A trainare la crescita ci sono pochi grandi attori: BYD, MG, Jaecoo, Omoda, Leapmotor. Questi cinque brand da soli rappresentano l’84% delle immatricolazioni totali.
BYD guida la classifica con oltre 7.000 veicoli elettrici immatricolati in un solo mese, superando marchi consolidati come Kia e Ford e entrando nella top ten europea dei produttori di auto elettriche. MG ha raggiunto oltre 2.500 unità, facendo meglio della stessa Fiat. Anche Leapmotor ha debuttato con più di 2.000 auto, mentre Xpeng ha registrato una crescita del 62% con oltre mille unità.
Tre modelli cinesi compaiono già nella top ten europea delle ibride plug-in: BYD Seal U, Jaecoo J7, MG HS. Questo indica che la penetrazione non riguarda solo la fascia entry level, ma anche segmenti più complessi.
Le strategie sono chiare: investimenti in produzione locale, riduzione dei costi logistici e inserimento nelle filiere europee. BYD ha già annunciato che entro il 2028 produrrà in Europa tutti i veicoli destinati al continente. Una scelta che ridurrà i dazi e rafforzerà il radicamento dei marchi asiatici.
Mentre i brand nati in Cina registrano un +121% su base annua, i marchi occidentali controllati da gruppi cinesi hanno perso il 17%. Un segnale che la forza dei brand cinesi non deriva più solo da acquisizioni, ma dalla crescita autonoma delle loro linee di prodotto.
Impatti sul settore europeo
L’avanzata delle auto cinesi mette in difficoltà i produttori storici. Prezzi più bassi, dotazioni tecnologiche avanzate e forte spinta sull’elettrico stanno ridisegnando i parametri di competitività. I costruttori europei devono ripensare strategie industriali, costi e posizionamento.
Il sorpasso di agosto è un campanello d’allarme. Se i trend dovessero consolidarsi, nei prossimi mesi potremmo assistere a un calo di quote di mercato per alcuni marchi storici, soprattutto nel comparto elettrico e ibrido. La partita si giocherà anche sul piano delle politiche europee, tra incentivi e possibili misure di protezione commerciale.
Per ora, i dati di agosto 2025 restano una pietra miliare. La presenza asiatica non è più marginale, ma strutturata. Con strategie chiare e numeri in forte crescita, i marchi cinesi non puntano soltanto a vendere, ma a cambiare gli equilibri del mercato automobilistico europeo.