Famiglie, è ora di incassare: tutti i nuovi bonus per i redditi bassi. Ecco cosa cambia per te

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Lo Stato amplia la rete di aiuti per chi fatica ad arrivare a fine mese, con indennità, corsi e incentivi.

Il 2025 segna un passaggio importante per chi vive con redditi bassi o in situazioni di precarietà. Il Governo ha annunciato un pacchetto di bonus e indennità che amplia le misure già esistenti, con l’obiettivo di garantire un sostegno economico più stabile e percorsi di reinserimento nel mercato del lavoro. Non si tratta solo di contributi diretti, ma di strumenti che collegano l’assistenza al rafforzamento delle competenze, per ridurre il rischio che chi oggi riceve un aiuto resti escluso domani da nuove opportunità professionali.

I bonus disponibili e i requisiti di accesso

Il primo strumento riguarda il Supporto Formazione e Lavoro, pensato per chi ha tra i 18 e i 59 anni e un ISEE inferiore a 10.140 euro. Prevede un’indennità mensile legata alla sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale e del Patto di Servizio Personalizzato. Questi documenti formalizzano l’impegno del beneficiario a seguire percorsi di orientamento, tirocini e corsi di aggiornamento. L’idea è di legare il sostegno economico a un cammino che aumenta le possibilità di trovare un impiego stabile.

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la nuova stagione di bonus può fare la differenza. – www.tuttojuvestabia.it

Accanto a questo, restano attive misure già note come la NASpI, l’indennità di disoccupazione per chi ha perso un lavoro dipendente e ha maturato almeno 13 settimane di contributi negli ultimi quattro anni. L’importo massimo può arrivare a 1.562 euro al mese, ma scende progressivamente a partire dal sesto mese di erogazione.

Per i collaboratori iscritti alla Gestione Separata INPS è disponibile la DIS-COLL, che copre il 75% del reddito medio, con un tetto massimo fissato a 1.436 euro. Vale anche in questo caso la regola della riduzione dopo sei mesi.

Chi lavora come autonomo può richiedere l’ISCRO, una misura che funziona come una cassa integrazione dedicata alle partite IVA. L’importo varia tra 200 e 800 euro mensili per un massimo di sei mesi, ed è richiedibile una sola volta all’anno. Il requisito principale è aver dichiarato un reddito in forte calo rispetto agli anni precedenti.

Un capitolo a parte riguarda il bonus casalinghe, che non eroga denaro ma permette l’accesso a corsi di formazione gratuiti finanziati da fondi pubblici. L’iscrizione richiede solo una quota simbolica all’INAIL, mentre i corsi offrono competenze spendibili in vari settori, dall’informatica alla gestione amministrativa.

Come presentare le domande e tempi di erogazione

L’accesso ai bonus avviene quasi sempre in modalità digitale, tramite il portale dell’INPS. In molti casi i cittadini si rivolgono ai CAF o ai patronati per ricevere supporto nella compilazione delle pratiche e nella verifica dei requisiti. Le tempistiche di erogazione possono variare, ma nella maggior parte dei casi i pagamenti partono entro poche settimane dall’accoglimento della domanda.

Le scadenze, però, sono un punto cruciale. Per la NASpI, ad esempio, la domanda deve essere presentata entro 68 giorni dalla fine del rapporto di lavoro. Anche i bandi per i corsi legati al bonus casalinghe hanno finestre precise di apertura e chiusura. Un ritardo, anche minimo, può comportare l’esclusione definitiva dal beneficio.

Gli esperti di welfare spiegano che l’insieme di queste misure rappresenta una rete di protezione più ampia, ma allo stesso tempo più selettiva. Chi non dimostra di partecipare attivamente a percorsi di formazione o inserimento rischia di perdere l’indennità. Questo approccio, che lega aiuto economico e responsabilità individuale, mira a ridurre i casi di assistenza passiva.

Per le famiglie italiane che faticano a far quadrare i conti, la nuova stagione di bonus può fare la differenza. I sostegni non cancellano i problemi strutturali del mercato del lavoro, ma offrono un margine di respiro a chi deve affrontare l’incertezza di entrate insufficienti. Molti nuclei vedono in queste misure non solo un aiuto immediato, ma anche la possibilità di costruire un futuro meno fragile.

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