Figli a carico anche dopo i 30 anni: cosa cambia per le detrazioni fiscali

Roberta

Settembre 22, 2025

Dal 1° gennaio 2025 le regole sulle detrazioni IRPEF per i figli a carico hanno subito modifiche significative. Pur mantenendo l’importo massimo di 950 euro, ora questa detrazione si applica esclusivamente ai figli con età compresa tra i 21 e i 30 anni. Superata questa soglia, il beneficio non spetta più, a meno che il figlio non presenti una disabilità riconosciuta. Queste novità hanno sollevato dubbi tra datori di lavoro e contribuenti, soprattutto per i figli che compiono 30 anni nel corso dell’anno.

Figlio trentenne: fiscalmente a carico o no?

Il quesito principale riguarda la possibilità di considerare ancora il figlio come familiare fiscalmente a carico. Secondo l’articolo 12 del TUIR, il vincolo di carico non è legato esclusivamente all’età, ma anche al reddito. Per i figli fino a 24 anni, il tetto massimo di reddito è di 4.000 euro lordi annui, mentre per gli altri figli la soglia scende a 2.840,51 euro. Non viene indicato un limite di età, il che significa che anche un figlio trentenne può essere considerato fiscalmente a carico se rispetta i requisiti di reddito.

Detrazione mensile vs detrazioni per spese

È fondamentale distinguere tra la detrazione mensile per carichi di famiglia e le altre detrazioni legate a spese sostenute per il figlio. Pur non spettando più la detrazione mensile dopo i 30 anni, i genitori possono continuare a beneficiare delle agevolazioni fiscali per le spese mediche, scolastiche, interessi su mutui e altre spese deducibili o detraibili sostenute per conto del figlio.

Chiarimenti dall’Agenzia delle Entrate

La circolare 4/E del 2025 conferma che anche i figli che non rientrano più nel perimetro della detrazione per carichi familiari (articolo 12, comma 1, lettera c) sono comunque equiparati a quelli per cui la detrazione spetta, purché rispettino i requisiti di reddito. Ciò significa che i genitori possono continuare a dichiarare alcune spese in sede di dichiarazione dei redditi, anche se non percepiscono più il beneficio mensile.

Cosa deve fare il datore di lavoro

Per garantire la corretta gestione fiscale, il datore di lavoro deve indicare il codice fiscale del figlio nella Certificazione Unica, anche se la detrazione per carichi di famiglia non viene più applicata. Questa indicazione è essenziale affinché il contribuente possa detrarre correttamente le spese sostenute per il figlio, assicurando la piena validità delle agevolazioni fiscali previste dalla legge.

In sintesi, il compimento dei 30 anni non elimina del tutto il riconoscimento fiscale del figlio come familiare a carico. La detrazione mensile per carichi di famiglia non è più prevista, ma restano attive le detrazioni e deduzioni per le spese sostenute, purché il reddito del figlio rientri nei limiti previsti. È fondamentale per genitori e datori di lavoro comprendere questa distinzione per evitare errori nella gestione fiscale e assicurare il corretto utilizzo dei benefici previsti dalla normativa.