Una nuova ondata di smishing colpisce migliaia di italiani: messaggi identici a quelli ufficiali delle banche spingono a cliccare link fraudolenti e a consegnare OTP e credenziali. Ecco come riconoscerli e cosa fare per proteggersi.
Negli ultimi mesi si è intensificata in Italia una pericolosa ondata di smishing, ovvero phishing via SMS. I criminali inviano messaggi che sembrano provenire direttamente dalla propria banca: stesso nome del mittente, stesso thread in cui ricevi i codici OTP, loghi e grafica identici. A questo si aggiunge un linguaggio di urgenza — “conto bloccato”, “accesso non autorizzato”, “verifica immediata” — che induce l’utente a cliccare senza pensarci. Una volta inserite le credenziali nella pagina clone, il risultato è sempre lo stesso: il conto viene svuotato.
Secondo i bollettini dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), il fenomeno è in rapida crescita e colpisce clienti di più istituti: Poste Italiane, Intesa Sanpaolo, Hype, ING e altre realtà. Nel solo primo semestre del 2025, sono stati tracciati oltre 1.500 eventi cyber e centinaia di incidenti con impatto economico concreto, segno di una minaccia sempre più sofisticata.
Perché quegli SMS sembrano autentici
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Mittente falsificato: grazie allo spoofing, l’SMS truffa appare nello stesso filo dei messaggi legittimi della banca.
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Urgenza e paura: il testo parla di sospensioni, blocchi o accessi anomali da confermare subito.
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Link camuffati: spesso accorciati, rimandano a pagine clone perfette, con logo e lessico identici.
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Doppio attacco: dopo il click, arriva una telefonata di finto operatore antifrode che chiede l’OTP “per bloccare l’operazione”. In realtà è il passo decisivo che autorizza la frode.
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App malevole: alcuni SMS contengono link per scaricare APK su Android, in realtà trojan bancari capaci di intercettare notifiche e codici.
I 7 segnali per riconoscere uno smishing
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Richiesta di dati sensibili: PIN, password, OTP o CVV (le banche non li chiedono via SMS).
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Tono allarmistico con scadenza immediata: “entro 10 minuti”, “entro 30 minuti”.
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Link sospetto o accorciato che nasconde il dominio reale.
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Errori di grammatica o impaginazione strana (ancora frequenti in certi messaggi).
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Numero da richiamare diverso da quello ufficiale della banca.
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Pagina clone che chiede subito tutte le credenziali insieme.
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Invito a installare app via SMS: quasi sempre malware bancario.
Esempi di messaggi truffa
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“Intesa Sanpaolo: accesso anomalo rilevato. Per evitare il blocco verifica subito: [link]”
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“Poste: operazione in sospeso. Conferma identità entro 10 minuti: [link]”
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“Hype: riscontro attività sospette. Aggiorna i tuoi dati: [link]”
👉 Regola d’oro: non cliccare mai. Entra solo tramite l’app ufficiale o digita manualmente l’indirizzo della banca nel browser.
Cosa fare se ricevi un SMS sospetto
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Ignora e cancella subito il messaggio.
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Non chiamare mai i numeri indicati nel testo.
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In caso di dubbi, contatta la banca solo dai canali ufficiali (numero sul retro della carta, app, area clienti).
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Segnala l’SMS alla tua banca e alla Polizia Postale tramite il Commissariato online.
Piano d’emergenza se hai cliccato o inserito i dati
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Attiva subito la modalità aereo se sospetti di aver installato un’APP malevola.
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Chiama immediatamente la tua banca dai canali ufficiali e blocca carte, home banking e bonifici.
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Cambia le password di home banking, email e di tutti gli account collegati.
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Abilita l’autenticazione a due fattori via app Authenticator (non via SMS).
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Revoca tutte le sessioni aperte e scollega i dispositivi dall’app della banca.
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Attiva notifiche in tempo reale su login e movimenti.
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Se hai installato un APK sospetto, esegui un backup foto, poi ripristino di fabbrica e reinstalla solo da store ufficiali.
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Segnala alla Polizia Postale e valuta una denuncia formale.
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Avvisa familiari e contatti per evitare altre vittime a catena.
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Monitora credito telefonico e impostazioni della SIM per scongiurare SIM swap o deviazioni di chiamata.
Le banche rimborsano sempre?
La realtà è che il rimborso non è automatico: se sei tu ad aver comunicato i codici o l’OTP, l’operazione risulta tecnicamente autorizzata. Le banche italiane collaborano tramite CERTFin e Banca d’Italia per rafforzare la sicurezza, ma la prima difesa resta la prudenza del cliente. In caso di disaccordi, è possibile presentare esposti alla Banca d’Italia e intraprendere vie formali.
Le 10 contromisure che funzionano davvero
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Ricorda: la banca non chiede mai PIN o OTP via SMS.
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Non cliccare mai link nei messaggi: entra solo da app ufficiale o URL digitato a mano.
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Attiva 2FA via app, non via SMS.
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Ricevi notifiche istantanee per movimenti e login.
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Usa password uniche e robuste con un gestore affidabile.
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Aggiorna sistema operativo e app: i malware sfruttano telefoni obsoleti.
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Blocca installazioni da fonti sconosciute su Android.
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Diffida dei numeri da richiamare riportati negli SMS.
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Condividi esempi di smishing con familiari e amici per aumentarne la consapevolezza.
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Segnala sempre gli SMS sospetti: aiutano banche e forze dell’ordine a chiudere più rapidamente le campagne.
Un fenomeno in crescita nel 2025
Lo smishing di nuova generazione è più pericoloso che mai: spoofing perfetto del mittente, pagine clone indistinguibili, catene combinate di SMS e telefonate, distribuzione di malware bancari via link. L’ACN e la Polizia Postale registrano numeri in costante aumento e confermano che la vera arma di difesa è la consapevolezza.
In sintesi: non fidarti mai di SMS che chiedono credenziali o OTP, non cliccare link sospetti, usa solo canali ufficiali e segnala sempre. In un’epoca di truffe digitali sempre più sofisticate, la prudenza resta la tua miglior protezione.