Scopri le possibilità legali, le agevolazioni nascoste e quando la tassa può essere annullata o ridotta — senza accedere a scorciatoie illegali.
La tassa sui rifiuti (TARI) pesa ogni anno sui bilanci familiari e aziendali. Molti si chiedono se esistano modi legittimi per pagare meno, o addirittura evitare il pagamento. Non esistono strade illegali da suggerire, ma ci sono norme, agevolazioni e ricorsi spesso poco noti che consentono di ridurre (o in casi specifici annullare) l’onere. In questo articolo esploriamo i meccanismi legali da conoscere, i casi reali, e come agire correttamente per alleggerire il carico fiscale.
Quali casi legittimi permettono l’esenzione o la riduzione
Non puoi “saltare” la tassa semplicemente, ma la legge prevede alcune esenzioni e riduzioni:
- Locali non utilizzati: se l’immobile è rimasto “non utilizzabile” per cause eccezionali (es. danni strutturali, ordinanze comunali), spesso si può richiedere l’esonero parziale o totale.
- Residenze principali con basso reddito: alcuni comuni prevedono agevolazioni per chi possiede redditi sotto certe soglie.
- Comuni montani o gravosi costi di servizio: zone disagiate possono avere aliquote ridotte.
- Riduzioni per aree private non servite: se i rifiuti non vengono raccolti perché impossibile da raggiungere, il contribuente può chiedere una riduzione proporzionale.
Ogni comune applica regolamenti diversi: serve consultare il regolamento TARI locale e verificare se sono previste esenzioni o riduzioni.

Come presentare ricorsi o istanze
Se ritieni di avere diritto a un’esenzione o riduzione, puoi:
- Fare istanza al comune: presentare domanda formale (modulo comunale) con documentazione che giustifichi la situazione (certificati, fotografie, atti ufficiali).
- Opporre ricorso: quando la bolletta TARI è già notificata, puoi impugnarla presso il Giudice di Pace entro termini specifici (di solito 30 o 60 giorni).
- Accedere al contenzioso tributario: nei casi più complessi, con l’assistenza di un professionista ed eventuale patrocinio.
È importante usare le procedure corrette — invii raccomandate, protocolli ufficiali, codice tributo — per evitare che la richiesta venga respinta per forme burocratiche.
Cosa evitare assolutamente
- Non fare affidamento su consigli che suggeriscono di ignorare le bollette o obliterare l’importo: ciò può comportare sanzioni, interessi e contenziosi.
- Non usare false dichiarazioni o autocertificazioni fuorvianti: queste costituiscono reato amministrativo o penale.
- Evita “trucchi” non ufficiali o software non autorizzati per alterare dati: non solo illegali, ma contabili riscontrabili.
- Non aspettare troppo: spesso i termini per ricorso o istanza sono brevi e decadenziali.